Sebbene la comunità scientifica, insieme ai diversi governi, stiano tentando di omologare le raccomandazioni in ambito nutrizionale, specialmente in ottica preventiva, spesso le persone non riescono a seguire le Linee Guida per una sana alimentazione.
Ogni giorno siamo sottoposti ad una valanga di informazioni in tema alimentare, e non sempre le fonti sono attendibili. Ciò crea non poca confusione ai non addetti ai lavori, che non sanno come destreggiarsi quando si tratta di mangiare sano.
Oggi si tende a parlare di alimentazione e nutrizione con leggerezza: in fin dei conti mangiare è una cosa che facciamo tutti, quindi tutti possiamo parlarne da esperti, giusto? Sbagliato!
La vasta scelta di canali di comunicazione, l’immediatezza nel ricevere le informazioni, lasciano posto non tanto alle raccomandazioni che vantano solide basi scientifiche, quanto a quelle comunicate con ottime strategie. Purtroppo non sempre queste ultime sono attendibili, e alle volte possono risultare pericolose.
Ogni giorno nasce una nuova teoria o moda alimentare, talvolta estrema o fantasiosa. Fortunatamente sulle diverse piattaforme sono presenti anche enti o professionisti che hanno effettivamente un titolo per comunicare in tema di nutrizione e alimentazione. Questo permette di comunicare col pubblico, dando anche consigli semplici su come mettere in pratica le raccomandazioni dettate dalle Linee Guida.
La presenza dei professionisti della nutrizione è quantomeno fondamentale in un momento storico come il nostro, dove la disinformazione e le fake news dilagano a macchia d’olio.
Oltre alla confusione sulle informazioni, spesso non si conosce la reale differenza tra i diversi professionisti, e questo può portare le persone a non cercare aiuto in ambito nutrizionale. Di seguito faremo chiarezza sulle competenze delle diverse figure professionali che si occupano di nutrizione.
I professionisti della nutrizione: dietologo, dietista e biologo
Quando si parla di professionisti della nutrizione, spesso viene utilizzato il termine “nutrizionista”. Nel nostro paese non esiste una legge che regoli l’uso di questo termine, o che lo attribuisca ad un professionista specifico. Possiamo dire che sia un termine usato in modo arbitrario per indicare i diversi operatori nel campo della nutrizione, medici o non.
Da non confondere col termine “alimentarista”, usato impropriamente come sinonimo di “nutrizionista”: l’alimentarista identifica “un commerciante, specialmente al minuti, di generi alimentari; un addetto al reparto alimentari di un grande magazzino o di un supermercato o un operatore nel settore dell’industria alimentare” (dizionario Treccani).
Iniziamo dunque vedendo le differenze tra i diversi professionisti della nutrizione.
Il Dietologo è di fatto un medico che ha conseguito la specializzazione in Scienze dell’Alimentazione. La laurea in Medicina e Chirurgia dura sei anni e prevede lo studio di materie scientifiche generali alle quali si aggiungono quelle prettamente mediche. Vengono approfondite negli anni materie come fisiologia, cardiologia, neurologia, farmacologia, e così via. Il tutto viene affiancato da una parte di tirocinio pratico, mentre nell’ultimo anno ci si focalizza sulla pratica chirurgica e sulle attività professionalizzanti.
Tuttavia, non sono previsti insegnamenti specifici in nutrizione. Alla fine dei sei anni, il neolaureato deve superare l’esame di Stato per entrare nell’ordine dei Medici. Potrà decidere a questo punto se affrontare altri anni di specializzazione, previo superamento delle selezioni. Tra le diverse specializzazioni figura proprio Scienze dell’Alimentazione, della durata di 4 anni, che permetterà al medico di fregiarsi del titolo di Dietologo.
Il Dietologo ha la facoltà di elaborare piani alimentari in piena autonomia, ma anche di formulare diagnosi, prescrivere esami e farmaci.
Il Dietista è un professionista in possesso di una Laurea Triennale in Dietistica, che rientra nella classe delle lauree in professioni sanitarie tecniche / area tecnico -assistenziale. In questo caso la Laurea risulta abilitante alla professione, infatti la prova finale ha valenza di esame di Stato.
Il Dietista può svolgere la sua attività professionale in strutture pubbliche o private, in regime di dipendenza o libero professionale e il ventaglio dei suoi impieghi è piuttosto ampio, dal collaborare con gli organi preposti alla tutela dell’aspetto igienico-sanitario del servizio di alimentazione, a elaborare diete sotto prescrizione del medico e seguire i pazienti in follow-up, al far parte di un team per il trattamento dei disturbi del comportamento alimentare, al servizio di pianificazione in mense pubbliche o private più tutte le attività didattiche e di divulgazione sulle corrette abitudini alimentari.
Il Biologo è una figura professionale che è legittimata a prescrivere diete: infatti la legge 396/1967 afferma essere oggetto della professione di Biologo le attività di “valutazione dei bisogni nutritivi ed energetici dell’uomo”.
Il Biologo Nutrizionista deve essere iscritto obbligatoriamente all’Ordine dei Biologi, in particolare alla Sezione A, per poter esercitare la libera professione. Dal 2018 i Biologi rientrano nelle professioni sanitarie, per cui sono obbligati alla formazione continua, per rimanere sempre aggiornati in ambito professionale.
Per quanto un Biologo possa esser specializzato, le sue competenze sono limitate rispetto a quelle di un Dietologo: il Biolgo può elaborare piani nutrizionali personalizzati in piena autonomia, sia per persone sane che per pazienti affetti da patologie, purchè queste ultime siano state diagnosticate da un medico.
Il Biologo può anche consigliare integratori, specificandone modo e tempi di utilizzo, ma non può effettuare diagnosi mediche e prescrivere farmaci o esami. Qualora ci fossero sospetti di patologie o trascuratezze da parte del paziente, il consiglio migliore che può dare un professionista serio è sempre e comunque quello di consultare il proprio medico curante.
I professionisti della nutrizione: chi scegliere e chi evitare
Una volta fatta luce sulle differenze tra i diversi professionisti della nutrizione, viene da chiedersi: chi posso scegliere ?
Come elemento orientativo può esserci la valutazione della complessità del caso: obesità molto gravi, patologie gravi o più patologie concomitanti, possono essere indicazioni utili per valutare la preferenza verso un Medico Dietologo, o in alternativa un Dietista inserito in una struttura sanitaria, per forza affiancato da medici specialistici che seguono le patologie del paziente.
Tuttavia, nella maggior parte dei casi, la decisione può essere presa semplicemente su base “emotiva”: la reputazione, il passaparola o il caso possono portare a conoscere un ottimo professionista, che confermerà o meno la validità della vostra scelta in base al rapporto che si creerà tra voi. Spesso ciò che porta una persona ad affidarsi ad un professionista per un lungo periodo è proprio il rapporto empatico che si crea tra i due.
Nel caso di interventi che riguardano più l’educazione nutrizionale per un miglioramento del benessere e per il mantenimento di un buon stato di salute, un Biologo Nutrizionista potrebbe fare al caso vostro.
Da non sottovalutare il fatto che spesso i medici sono vincolati da orari dettati dalle strutture sanitarie, da una mole spesso cospicua di pazienti da seguire che porta alla creazione di lunghe liste d’attesa, e dal tempo della visita che alle volte può non essere sufficiente per considerare anche le esigenze emotive della persona.
Il Biologo Nutrizionista spesso e volentieri lavora in autonomia, gestendo il tempo come meglio crede, dando la possibilità alle persone di confrontarsi con un professionista in grado di fornire un buon counselling nutrizionale, facilitando il percorso. Alle volte è anche più facile che il Biologo Nutrizionista abbia liste di attesa molto meno lunghe rispetto a quelle che si possono trovare nelle diverse strutture sanitarie.
Ora che abbiamo sviscerato ogni dubbio sulle figure professionali legittimate a occuparsi, sia nel caso di singoli pazienti che di collettività, dell’elaborazione di piani nutrizionali, è ora di parlare di chi non può svolgere tale compito.
Prendiamo ad esempio una categoria fondamentale nella nostra società: i Farmacisti.
Il Farmacista è senza dubbio alcuno un professionista di estrema utilità, che non si limita alla vendita dei farmaci, ma rimane di fatto la persona più formata dal punto di vista scientifico. Al Farmacista possiamo avere accesso quotidianamente, senza nemmeno prenotare un appuntamento, e a lungo andare può anche instaurarsi un rapporto di fiducia. Questo professionista può essere un ottimo divulgatore scientifico, consigliando alla clientela ciò che ritiene meglio per la loro salute, ed eventualmente indirizzandola a specialisti qualora fosse necessario.
Benchè il Farmacista sia un professionista di cospicuo valore, attualmente non può redigere piani nutrizionali. Può tuttavia consigliare integratori, qualora lo ritenesse opportuno.
Altre due professioni si trovano al centro della diatriba: i Naturopati e gli Erboristi.
La naturopatia è una forma di medicina non convenzionale che si basa su una visione olistica del funzionamento dell’organismo non sempre compatibile con la medicina scientifica. La professione del Naturopata non è nemmeno riconosciuta dalla legislazione italiana, non essendoci di fatto un iter informativo concordato con lo stato.
Gli Erboristi al contrario si distinguono in due categorie professionali: gli Erboristi diplomati, che pososno solo vendere prodotti erboristici confezionati e preparati industrialmente o da farmacisti; e gli Erboristi laureati che possono preparare le proprie miscele a base di erbe.
Entrambe le categorie non possono, per nessuna ragione al mondo, fornire piani alimentari. In particolare non possono suggerire l’esclusione di interi gruppi alimentari, fornire diete dimagranti o millantare rimedi per la cura di qualche patologia.
I professionisti della nutrizione: come non sbagliarsi
Arrivati a questo punto, ci tengo a darvi delle indicazioni pratiche per riconoscere i veri professionisti della nutrizione, ed evitare di incappare in finti-professionisti o, peggio, chi commette abuso di professione.
Come si riconosce un professionista? A seconda della categoria, vi metto di seguito gli elenchi per assicurarvi che il professionista da voi scelto sia effettivamente iscritto al proprio Ordine Professionale.
- Dietologi: https://www.ordinemedici.al.it/index.php/ricerca-iscritti
- Dietisti: https://webiscritti.tsrmweb.it/public/ricercaiscritti.aspx
- Biologi: http://iscritti.onb.it/Site/ElencoIscritti/elencoIscritti
Ed ora, per finire in bellezza, ecco il mio personale decalogo per non farsi “fregare” dalla miriade di proposte alimentari che circolano, specialmente sui social. Un NO CATEGORICO ai seguenti soggetti:
- Chi promette un dimagrimento troppo rapido, con regimi troppo restrittivi o che escludono gruppi alimentari.
- Chi consiglia digiuni intermittenti, diete iperproteiche o iperlipidiche, pur non essendo abilitato a farlo.
- Chi vuole vendervi sostituti del pasto, specie per un programma a lungo termine.
- Chi scredita per posizione presa le evidenze scientifiche, grida al complotto e incolpa le multinazionali per ogni cosa.
- Chi parla di “cibi tossici”: questo vale solo se parliamo di reazioni avverse agli alimenti (allergie, intolleranze, intossicazioni, ecc). E comunque sono cose che sono un professionista abilitato può valutare.
- Chi parla di alimenti miracolosi.
- Chi non vuole, per nessun motivo, fornirvi la fonte qualora voleste verificare la veridicità delle loro affermazioni.
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